PRATICHIAMO IL FUTURO - PARTE 3
Un'idea di resilienza e sostenibilità
Un elemento fondamentale è quello di cercare di fermare l’aumento della popolazione, un tabù enorme, ma contemporaneamente un’azione vitale, come è vitale fare in modo che un virus non contagi tutto il corpo che abita, fino a farlo morire, morendo lui stesso con esso. Se così non provvediamo a fare ogni passo virtuoso compiuto verso la riduzione dei consumi verrà vanificato dalla crescita della popolazione terrestre nei successivi anni.
Bisogna dunque trovare una stabilità anche nel numero di esseri umani a discapito di quanto alcuni economisti e demografi spiegano, i quali in malafede dicono che si possa continuare a crescere indeterminatamente e che la tecnologia risolverà tutti i problemi.
Non è vero. La tecnologia può darci degli strumenti, ma non risolvere tutti i problemi, anzi vediamo che molto spesso, se male utilizzata ne crea molti.
E’ un sottile, ma enorme pensiero quello che vorremmo oggi venisse recepito, un pensiero già elaborato sia da una certa filosofia, come quella di Hans Jonas con il principio di responsabilità, sia da una certa economia, (non solo la Decrescita Felice ispirata da Serge Latouche, che è quella più provocatoria mediaticamente), ma anche l’economia dello stato stazionario di Herman Daly. Penso non solo ai rapporti del Club di Roma, ma anche agli esperimenti che si stanno compiendo in Inghilterra con l’attività di Tim Jackson, “Prosperità senza crescita”, oppure le riflessioni di Wolfgang Sachs in Germania, l’iniziativa del Wuppertal Institut con un altro progetto intitolato “Benessere senza crescita”, le riflessioni del premio Nobel per l’economia Elinor Ostrom sui beni comuni, la ricostruzione del modo di pensare dell’uomo da parte de “Il Metodo” di Edgar Morin, il pensiero della Permacultura, il movimento delle Transition Town di Rob Hopkins, le riflessioni sulla disponibilità di cibo e acqua di Lester R. Brown, le definizione di Impronta Ecologica, gli esperimenti agricoli di Cuba e del Butan, le riflessioni di Raimon Panikkar, gli esperimenti di Masanobu Fukuoka su un nuovo modo di coltivare l'Economia del Bene Comune di Christian Felber e molte altre e esperienze grandi e piccole tra le quali non sono ultime le reti di eco-villaggi e tutte le iniziativa di riallacciameto delle relazioni comunitarie. Come dice il professor Dipak R. Pant: “non è importante che non muoiano le imprese, è importante che non muoia l’imprenditività e la creatività delle persone”.
Vie d’uscita ci sono, se non altro per il proliferare di tutte le riflessioni e iniziative che abbiamo appena elencato in modo sommario e abbondantemente incompleto.
Vorremmo che oggi il futuro a lungo termine fosse ispirato dalle persone di buona volontà e in particolare dai giovani formati sulle spalle degli anziani saggi della nostra epoca e di quelle precedenti; è loro il futuro, perché può essere solo loro il cambio di logica che deve avvenire se vogliamo ribaltare questa modalità di vita. Giovani che si interrogano se questo modello di sviluppo, se questa crescita, (che viene invocata ancora come la soluzione di tutti i mali) sarà ciò che lascerà a loro un mondo con delle opportunità oppure no.
- Tags: ambiente, consumo critico, crescita, Decrescita Felice
Commenti (3)
federico
Perseverare nelle buone pratiche deve essere una priorità ma gli ostacoli che si stanno presentando oltre ad essere innumerevoli danno l'idea di rappresentare una sfida impossibile. Le criticità di una società complessa volta al collasso,sebbene camuffate e coperte da distorsione mediatica,sono ben evidenti.
Una carrellata di eventi alquanto sconfortanti si stanno abbattendo nel globo,in un gioco sempre più imprevedibile..e disastroso che innesca reazioni incontrollabili.
La carta del cambiamento climatico è in tavola da tempo
http://blogeko.iljournal.it/un-gigante-dellagricoltura-mondiale-in-ginocchio-meta-degli-usa-colpita-dalla-siccita
http://blogeko.iljournal.it/crisi-per-lacqua-a-san-paolo-la-citta-dove-stanno-per-iniziare-i-mondiali-di-calcio-video/79607
Qui invece una consigliatissima puntata sul fracking e una notizia piuttosto destabilizzante al seguito
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-dbe5e600-c50c-4673-89d6-451aeb09c011.html
http://blogeko.iljournal.it/giacimenti-vs-consumo-italia-ed-ue-hanno-petrolio-e-gas-solo-per-un-paio-di-anni/79589
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mary
https://www.youtube.com/watch?v=fsJYDN5Cqx8
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mary
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