PRATICHIAMO IL FUTURO - PARTE 8
Un'idea di resilienza e sostenibilità
Potremmo migliorare l’utilizzo dell’etere in un rapporto di cooperazione in luogo del trasporto forsennato di miliardi di tonnellate di merci che nella maggior parte dei casi servono solo ad arricchire pochissimi, i quali sono riusciti a creare un lucro profondamente inquinante a discapito della terra, ma soprattutto di noi tutti e di loro stessi. Un esempio per tutti, tratto dai rapporti statistici internazionali sulle esportazioni 2011: in quest'anno anno solare dagli USA verso l’Italia sono partite circa le stesse tonnellate di biscotti che sono partite dall’Italia verso gli Stati Uniti!
Anche ammettendo che la diversità di biscotti giustifichi il trasporto ci domandiamo: siamo noi disposti ancora, con l’aria che abbiamo ogni giorno da respirare, a immettere in atmosfera decine di migliaia di tonnellate di CO2, NOX e altri gas inquinanti e cancerogeni in ragione di tale diversificazione, la quale non è altro che un bisogno prodotto da un sistema insensato e malato. A pensarci bene, se fosse per la semplice diversificazione dolciaria, sarebbe riproducibile semplicemente grazie ad una informazione scambiata con un “clic” in un rapporto di COOPERAZIONE! Invece no, purtroppo si tratta di reiterare un sistema economico che nella sua essenza non può fare altro che crescere. Il capitalismo non può fare nient’altro, non ha vie d’uscita per rimanere in vita. Ma guardiamoci attorno, il mondo si sta esaurendo, i suoi confini sono stati abbondantemente scoperti, non ci sono più molti spazi per crescere e anche se ci fossero a ben vedere non avrebbe più senso. Il 20% della popolazione mondiale consuma oggi l’80% delle risorse del pianeta. Il restante 80% della popolazione versa in condizioni degradanti per la vita umana. Fino a dove vogliamo arrivare prima di avere il coraggio di aprire gli occhi, stendere le mani e riappropriarci dell’unica cosa che ci è realmente necessaria, la terra.
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